Lectio divina

«Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte!».
                            Salmo 1

"Raccolte premurosamente (le parole sacre), depositate con cura ed etichettate negli antri dell'anima, munite del sigillo del silenzio, avverrà di esse come di vini dal soave profumo che rallegrano il cuore dell'uomo. Invecchiate da lunghe riflessioni e nelle lentezze della pazienza, le verserete dal ricettacolo del vostro cuore in fiotti di fragrante balsamo; come una fontana che zampilla senza sosta, esse strariperanno dalle vene dell'esperienza e dai canali che spandono virtù; sgorgheranno in fiumi inesauribili dal vostro cuore come da un abisso."
                         Cassiano, IV secolo,
 
L’esercizio quotidiano della lectio divina è lo strumento con cui il monaco si allena a riconoscere la voce del Signore ed entra in personale e feconda relazione con la sua Parola, facendola propria con l’ascolto, la meditazione e la preghiera. Essa è la liturgia con cui celebra  nella tenda del suo corpo, facendo spazio a Dio.
Non è una tecnica particolare di lettura biblica, ma un vissuto profondo della Presenza del Signore risorto. Non si tratta di un’esperienza intimistica, ma di un coinvolgimento esistenziale della totalità della persona.
Essa costituisce un cammino per una forte esperienza di fede, di ascolto, di conversione e di communio nel costante dinamismo verso la formazione alla contemplazione. In tale esercizio resta fondamentale la necessità della nascita dell’uomo nuovo, rinato nello Spirito Santo nella luce della fede. Solo l’uomo rigenerato dallo Spirito può avere sensi nuovi per poter cogliere la risurrezione di Cristo già operante nella storia e nel cosmo. Al tempo stesso questo esercizio permette di  cogliere con lucidità le situazioni di peccato e di ostacolo alla diffusione del Regno di Dio nel proprio cuore e nella comunità degli uomini. In definitiva la formazione cristiana e monastica si nutre di lectio nella quale il cristiano e il monaco sono stimolati a camminare verso una mèta raggiungibile, perché vista in lontananza e della quale hanno, per dono, la Via.

Oratio

Comunità Monastica

Bet'el

Chi siamo

Betel è una piccola comunità monastica che, in ascolto dello Spirito e con semplicità di cuore, si è posta alla ricerca di Dio e che in risposta alla sua chiamata, ha scelto di camminare umilmente con Lui secondo la sua promessa, nell’obbedienza al Vangelo, sulle orme dei santi Padri che li hanno preceduti, nel cuore della città, nella Chiesa, tra gli uomini.

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La comunità

La comunità e l’amore fraterno stanno al cuore della vita monastica. Nella loro sostanza di dono hanno il loro inizio nel Signore che per primo chiama, fonda e giustifica lo stare insieme.

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Preghiera e liturgia

La recita della salmodia, nella sua alternanza di silenzio e di ascolto, scandisce le ore della giornata e immette la lode che risuona nel tempo nella lode che risuona incessantemente nell’assemblea della Gerusalemme celeste.

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News e agenda

Il volto dell’uomo che incontriamo è l’icona di Cristo che contempliamo. Questo fa del monastero uno spazio aperto, accogliente e carico d’amore, luogo di una presenza agli uomini fatta di amicizia e di rapporti semplici, autentici e liberanti.

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«Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte!».
                            Salmo 1

"Raccolte premurosamente (le parole sacre), depositate con cura ed etichettate negli antri dell'anima, munite del sigillo del silenzio, avverrà di esse come di vini dal soave profumo che rallegrano il cuore dell'uomo. Invecchiate da lunghe riflessioni e nelle lentezze della pazienza, le verserete dal ricettacolo del vostro cuore in fiotti di fragrante balsamo; come una fontana che zampilla senza sosta, esse strariperanno dalle vene dell'esperienza e dai canali che spandono virtù; sgorgheranno in fiumi inesauribili dal vostro cuore come da un abisso."
                         Cassiano, IV secolo,
 
L’esercizio quotidiano della lectio divina è lo strumento con cui il monaco si allena a riconoscere la voce del Signore ed entra in personale e feconda relazione con la sua Parola, facendola propria con l’ascolto, la meditazione e la preghiera. Essa è la liturgia con cui celebra  nella tenda del suo corpo, facendo spazio a Dio.
Non è una tecnica particolare di lettura biblica, ma un vissuto profondo della Presenza del Signore risorto. Non si tratta di un’esperienza intimistica, ma di un coinvolgimento esistenziale della totalità della persona.
Essa costituisce un cammino per una forte esperienza di fede, di ascolto, di conversione e di communio nel costante dinamismo verso la formazione alla contemplazione. In tale esercizio resta fondamentale la necessità della nascita dell’uomo nuovo, rinato nello Spirito Santo nella luce della fede. Solo l’uomo rigenerato dallo Spirito può avere sensi nuovi per poter cogliere la risurrezione di Cristo già operante nella storia e nel cosmo. Al tempo stesso questo esercizio permette di  cogliere con lucidità le situazioni di peccato e di ostacolo alla diffusione del Regno di Dio nel proprio cuore e nella comunità degli uomini. In definitiva la formazione cristiana e monastica si nutre di lectio nella quale il cristiano e il monaco sono stimolati a camminare verso una mèta raggiungibile, perché vista in lontananza e della quale hanno, per dono, la Via.

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