Lavoro

Benedetto concepiva il lavoro come un servizio reso all'uomo e al suo sviluppo, come il mezzo pratico per contribuire al sostentamento dei fratelli e per dare al monastero la possibilità di accogliere degnamente i poveri e gli ospiti. Il lavoro svolto in monastero o fuori da esso, ha quindi molteplici significati e motivazioni.

Esso permette alla comunità di vivere pienamente la sua testimonianza monastica. Inoltre, come per ogni uomo e donna, “è un modo eminente ed esigente di vivere fino in fondo il mandato di curatori del creato che Dio ci ha affidato fin dall’origine divenendo con lui con-creatori. Ciò che offriamo a Dio e al mondo è sempre frutto della terra, del sole, dell’acqua, delle creature viventi… della fatica, della fantasia e del lavoro dell’uomo, le une indisgiungibili dalle altre”.

(Arrigo Anzani monaco camaldolese)

Comunità Monastica

Bet'el

Chi siamo

Betel è una piccola comunità monastica che, in ascolto dello Spirito e con semplicità di cuore, si è posta alla ricerca di Dio e che in risposta alla sua chiamata, ha scelto di camminare umilmente con Lui secondo la sua promessa, nell’obbedienza al Vangelo, sulle orme dei santi Padri che li hanno preceduti, nel cuore della città, nella Chiesa, tra gli uomini.

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La comunità

La comunità e l’amore fraterno stanno al cuore della vita monastica. Nella loro sostanza di dono hanno il loro inizio nel Signore che per primo chiama, fonda e giustifica lo stare insieme.

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Preghiera e liturgia

La recita della salmodia, nella sua alternanza di silenzio e di ascolto, scandisce le ore della giornata e immette la lode che risuona nel tempo nella lode che risuona incessantemente nell’assemblea della Gerusalemme celeste.

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News e agenda

Il volto dell’uomo che incontriamo è l’icona di Cristo che contempliamo. Questo fa del monastero uno spazio aperto, accogliente e carico d’amore, luogo di una presenza agli uomini fatta di amicizia e di rapporti semplici, autentici e liberanti.

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Lavoro

Benedetto concepiva il lavoro come un servizio reso all'uomo e al suo sviluppo, come il mezzo pratico per contribuire al sostentamento dei fratelli e per dare al monastero la possibilità di accogliere degnamente i poveri e gli ospiti. Il lavoro svolto in monastero o fuori da esso, ha quindi molteplici significati e motivazioni.

Esso permette alla comunità di vivere pienamente la sua testimonianza monastica. Inoltre, come per ogni uomo e donna, “è un modo eminente ed esigente di vivere fino in fondo il mandato di curatori del creato che Dio ci ha affidato fin dall’origine divenendo con lui con-creatori. Ciò che offriamo a Dio e al mondo è sempre frutto della terra, del sole, dell’acqua, delle creature viventi… della fatica, della fantasia e del lavoro dell’uomo, le une indisgiungibili dalle altre”.

(Arrigo Anzani monaco camaldolese)

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