La storia

L’idea di questa piccola comunità monastica urbana nasce trenta anni fa quando, dopo una scuola di preghiera organizzata dalla Diocesi, tre giovani si ritrovano insieme a pregare, a confrontarsi con la Parola di Dio e tra di loro. Ne nasce un’esperienza di vita fraterna forte che li conduce piano piano a lasciare le strade percorse fino a quel momento all’interno delle proprie parrocchie e di alcune associazioni ecclesiali per mettersi alla ricerca dell’unico bene necessario, Dio, e del suo progetto salvifico che tenacemente, non si stanca mai di realizzare nel cuore di ogni uomo.
Ha inizio un percorso di unificazione, spogliazione ed esodo da se che passa attraverso la consacrazione della propria vita al Signore, la verifica fatta con i propri padri spirituali, il confronto con alcuni amici monaci e con le innumerevoli realtà similari presenti in Italia e non solo.
E così, nel corso del tempo, il piccolo gruppo finisce per stabilizzarsi in un numero di tre: Fiorenza, Rita e Francesca che affinando la loro ricerca finiscono per delineare in maniera chiara e definitiva la natura e il carisma della comunità monastica fondata sulla vita fraterna, il confronto con la Parola di Dio, la preghiera, il lavoro, lo studio, l’ascolto e l’accoglienza. Grazie alla disponibilità manifestata dall’Arcivescovo Piero Coccia, che ha messo a disposizione la chiesa di san Giacomo, ora eremo della comunità, la piccola comunità fatta di monache vive come sentinelle che attendono il regno, addossata al deserto della città ma sempre tesa a dimorare nel “cuore di Dio”.
All’interno della Chiesa diocesana, che l’ha generata alla fede e nella quale ha scelto di fissare la sua stabilitas, essa ha come vocazione specifica quella di fare dello spazio donato, un luogo di preghiera, silenzio, ascolto e pace.