Cosa resta oggi dell'anima quasi scomparsa dall'orizzonte del pensiero o messa tra "parentesi"
del nostro ragionare?
Seppur svuotata della sua sostanza e destinata a soffrire nel suo essere immersa nel tempo, essa rimane però quel respiro del cosmo capace di definire l'ordine della nostra interiorità.
Betel è una piccola comunità monastica che, in ascolto dello Spirito e con semplicità di cuore, si è posta alla ricerca di Dio e che in risposta alla sua chiamata, ha scelto di camminare umilmente con Lui secondo la sua promessa, nell’obbedienza al Vangelo, sulle orme dei santi Padri che li hanno preceduti, nel cuore della città, nella Chiesa, tra gli uomini.
La comunità e l’amore fraterno stanno al cuore della vita monastica. Nella loro sostanza di dono hanno il loro inizio nel Signore che per primo chiama, fonda e giustifica lo stare insieme.
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La recita della salmodia, nella sua alternanza di silenzio e di ascolto, scandisce le ore della giornata e immette la lode che risuona nel tempo nella lode che risuona incessantemente nell’assemblea della Gerusalemme celeste.
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Il volto dell’uomo che incontriamo è l’icona di Cristo che contempliamo. Questo fa del monastero uno spazio aperto, accogliente e carico d’amore, luogo di una presenza agli uomini fatta di amicizia e di rapporti semplici, autentici e liberanti.
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Cosa resta oggi dell'anima quasi scomparsa dall'orizzonte del pensiero o messa tra "parentesi"
del nostro ragionare?
Seppur svuotata della sua sostanza e destinata a soffrire nel suo essere immersa nel tempo, essa rimane però quel respiro del cosmo capace di definire l'ordine della nostra interiorità.